Bora Baboci, João Freitas, Enej Gala, Albano Hernandez, Mehdi-Georges Lahlou, Mirthe Klück, Leonardo Meoni, Giovanni Oberti, Oscar Abraham Pabón, Eugenia Vanni, Xiao Zhiyu, Francesco Carone
Bora Baboci, Adam Bilardi, Enej Gala, Cecilia Granara, Julien Monnerie, Jessy Razafimandimby, Ambra Viviani
Giulio Delvè, João Freitas, Mirthe Klück, Marco Andrea Magni, Giovanni Oberti, Oscar Abraham Pabón, Namasal Siedlecki, Jamie Sneider, Eugenia Vanni, Xiao Zhiyu
João Freitas, Mirthe Klück, Marco Andrea Magni, Oscar Abraham Pabón, Eugenia Vanni
Mirthe Klück, Marco Andrea Magni, Eugenia Vanni, Serena Vestrucci
Sara Enrico, Helena Hladilovà, Pietro Manzo, Giovanni Oberti
La galleria FuoriCampo è felice di annunciare la riapertura nei nuovi spazi sabato 7 maggio dalle 19.00 in Via dei Termini 44 a Siena.
Il programma espositivo riparte con una mostra collettiva dei cinque artisti rappresentati attualmente dalla galleria João Freitas, Mirthe Klück, Marco Andrea Magni, Oscar Abraham Pabón e Eugenia Vanni e ruota fino a stringersi intorno a un tema caro a tutti loro, seppur sviluppato con prerogative tecniche e concettuali molto diverse: il monocromo.
Questa mostra nasce ancor prima; quando abbiamo chiesto a Francesco Carone, artista senese dal profilo internazionale ma sopratutto amico, di suggerirci la distribuzione e la fruizione ideale dello spazio secondo un criterio di estetica e funzionalità, una metodologia d’intervento che l’artista conosce molto bene, solito all’elaborazione e realizzazione di progetti per istituzioni museali e no-profit.
Carone ha risposto regalando un titolo e una ‘visione’ strutturata in una sorta di invito a riflettere sulle opere e sopratutto sul tempo ed il modo di fruizione, studio e contemplazione di queste, abbandonandosi al principio di continuità e alle costanti ricorrenti dell’itinerario universale dell’arte, e infine, in maniera più pratica, risolvere la dialettica tra contenitore e contenuto.
La contemplazione del colore come pura forma è un esercizio di ascesi concettuale che parte dalla visione e conduce all’oggetto opposto a quello mistico che dalla materia ascende all’intuizione.
Nel colore puro risuonano le ottave della figurazione; pur essendo il colore un accidente della forma, nel monocromo esso assurge a sostanza senza attributo.
La mostra resterà visibile fino al 5 giugno e sarà seguita da una serie brevi monografie che esporranno in maniera più approfondita il lavoro di ogni singolo artista a partire proprio dal monocromo presentato in I Maestri Del Colore, configurandosi in un certo modo come un atto creativo che dalla germinazione di un’ opera sviluppa, ogni volta, una nuova mostra.